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Ci occupiamo di borghi, di villaggi mediterranei, di sole, musica, enogastronomia, architettura vernacolare, economia circolare e promozione delle COLTURE, della CULTURA e del reinsediamento di FAMIGLIE nei paesi in via di spopolamento. Pensiamo che le famiglie ed i lavoratori da re-insediare nei borghi antichi, con il loro codice etico, religioso e simbolico contribuiscano a rendere coeso e a rigenerare il mondo dei villaggi mediterranei, contrastando così il fenomeno dell’abbandono dei borghi e l’indebolimento di tutta la struttura societaria, produttiva ed urbana dal Nord al Sud d’Italia, seguendo il grande modello delle comunità sorte intorno a Cassiodoro, San Basilio, San Benedetto e San Domenico. E inoltre, rispettando tempi e luoghi dei vecchi insediamenti, ma ponendo di nuovo in connessione il vecchio con il nuovo, le intelligenze ed i cuori di oggi con la tradizione di ieri…
L’11 ottobre si terrà a Davoli MARINA presso il Centro Polifunzionale del Comune, con l’organizzazione della nostra APS, un festival periodico della cultura, prima edizione, dal titolo:
DEF, DAVOLI EDUCATIONAL FESTIVAL
La prima edizione del DEF avrà la forma del convegno di studio con esperti del settore della cultura mediale. Nelle prossime edizioni il DEF intende sviluppare percorsi di concreto sostegno a chi è chiamato a sostenere il cammino di crescita delle nuove generazioni.
In questa direzione futura, il DEF – Davoli Educational Festival intende offrire al mondo educante uno spazio-tempo di confronto, incontro e condivisione di conoscenze, esperienze e buone prassi, finalizzate alla generazione di un comune back-ground per azioni concrete nelle diverse realtà formative, dalla famiglia, alla scuola, alle associazioni, alle istituzioni politiche e sociali, da condividere a livello nazionale.
Una delle caratteristiche sociali dell’ultimo decennio è la crescente crisi di identità del mondo educante, chiamato a confrontarsi e talvolta a scontrarsi con forme sempre più raffinate di dominazione digitale, capitanata da un manipolo di soggetti globali.
Anche nell’esperienza quotidiana possiamo trovare segni di questa crisi, quando, per esempio, la scuola addebita alla famiglia la ‘mal-educazione’ delle giovani generazioni, la famiglia di rimando la addebita alla scuola e magari alle Istituzioni, in un rimbalzo di responsabilità che rende difficile trovare un punto fermo e che oscura il problematico contesto mediale entro il quale tutti i soggetti che compongono il mondo educante si trovano ad operare. Qual è dunque questo contesto? La progressiva riduzione del peso specifico delle relazioni frontali a vantaggio delle relazioni mediate da hardware e software digitali, ha scontornato, o meglio fluidificato, la struttura identitaria della persona e poi delle comunità; mentre la persona si realizza e si educa nella relazione libera, ampia ed in-mediata “io-tu”, nella crescente diffusione di relazione mediate ci si trova ad agire in spazi, tempi e modi ristretti, generati ad immagine, somiglianza e utilità di pochi creatori umani; il tutto peraltro sta mostrando gravi limiti nella costruzione di comunità autenticamente umane, in equilibrio stabile tra diritti e doveri, libertà personali e restrizioni normative, desideri e possibilità, realizzazione di sé e rispetto degli altri, aspirazione alla crescita sociale e liceità dei metodi per conseguirla, empatia e violenza.
Nel mondo educante le risposte al ‘mediale’ sono molteplici, ma polarizzate verso due estremi: da un lato uno scetticismo, più di maniera che critico (“io di queste cose non ne so nulla”), dall’altro l’accettazione della novità come buona-in-sé (“e io che ci posso fare? Così è…); entrambe queste risposte portano ad un problematico astensionismo pedagogico.
I contenuti del DEF saranno, infine, sintetizzati in un documento, graficamente e facilmente comunicabile, che sarà diffuso nelle diverse realtà educanti presenti sul Territorio Nazionale: scuole, associazioni, Istituzioni, parrocchie ecc. e che funge anche da promozione dell’iniziativa. Il DEF si distingue quindi dai diversi Festival e Forum dell’educazione perché non solo presenta una pluralità di interventi come gli altri, ma per questa sintesi finalizzata a generare alcuni punti fermi da offrire alla riflessione, educativa, sociale ma anche politica per future decisioni, anche normative.
CONTENUTI DELLA PRIMA EDIZIONE
Essere comunità educante oggi significa anzitutto essere presenti nella vita mediale fin dall’infanzia, che, se non si conosce, rende difficile, se non quasi impossibile educare. Essere presenti, sapere cosa vedono, sentono, amano non è un’inutile curiosità, ma un bene necessario per la loro crescita equilibrata,che non significa solo bloccarli lontano dai mali più evidenti (adescamenti, violenze, bullismo ecc.), ma renderli testimoni del bene tra di loro, superando la sindrome della pecora nera attraverso alleanze educative tra genitori, insegnanti, istituzioni, figli e coetanei. In sostanza, i figli hanno bisogno di sentire il mondo educante unito ed alleato nel loro cammino.
Con questa prima edizione del DEF si intendono offrire, segnatamente a chi ha funzioni educative, alcuni contributi di esperti al fine di: (i) favorire la diffusione, anche attraverso una ricognizione di natura antropologica, della cultura del rispetto, della dignità e della parità di tutti i soggetti sociali, segnatamente quelli in posizione di disagio, socialmente o culturalmente inteso; (ii) offrire un’attenta analisi delle spinte culturali sotterranee nei confronti di bambini, preadolescenti ed adolescenti, al fine di conoscerle, comprenderle, rimuoverle o limitarne l’azione, ampliando così realmente l’area della libertà di scelta e l’empowerment; (iii) leggere i fenomeni nel contesto della rivoluzione mediale, giunta nella fase di maturità degli smartphone-tablet (S&T), che «non sono scatole vuote, ma barattoli pieni di contenuti filtrati da un ristretto numero di soggetti globali, i quali finiscono per avere una significativa ed ineludibile influenza massificante sulla percezione di sé, la formazione dell’identità, le relazioni ed i rapporti di collaborazione o di forza»
L’ORGANIZZATORE: APS COMUNITA’ BENEDICT
La nostra APS si occupa di Attività culturali ed artistiche; Attività ricreative e di socializzazione; Promozione dello sviluppo economico e sociale della collettività; Tutela e sviluppo del patrimonio abitativo; Promozione del volontariato. Inoltre, è dedita, nel più generale campo di attività di interesse generale ai sensi dell’art. 5 comma 1 D.lgs. 117/2017 all’organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; all’organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale.
TEMI FUTURI E IN PROSPETTIVA:
Il festival culturale dell’educazione è periodico (annuale) a DAVOLI e parlerà, attraverso le attività programmate, di contro educazione ai social.
La contro-educazione si accompagnerà ad una specifica promozione dell’educazione ad un nuovo quadrivio di materie fondamentali per un’educazione alla profondità culturale, al di fuori del contenitore limitante dei social network:
Il comune di Frascineto, in provincia di Cosenza e posto nel meraviglioso parco de Pollino, ha una popolazione di 2310 abitanti, principalmente di cultura e lingua albanese. La Comunità arbëreshë, cioè italo-albanese, conserva ancora la lingua, la cultura e le tradizioni d’origine e le funzioni religiose in rito bizantino, soggette alla giurisdizione ecclesiale dell’eparchia di Lungro.
Come in tutta Italia, anche in questo paesino la vitivinicoltura occupa una posizione di prestigio tra le attività agricolturali della regione ed i vini prodotti nella provincia di sono noti per la loro originalità e qualità.
Tuttavia il comune di Frascineto è posto ad un’altitudine 486 m s.l.m. ed essendo un comune di montagna, i produttori locali hanno cercato per i loro vigneti le posizioni migliori per ottenere uve idonee alla produzione di vini in linea con gli elevati standard presenti nella provincia di Cosenza.
VINO DI FRASCINETO: MAGLIOCCO
A Frascineto, un comune come detto situato in Calabria, viene prodotto un vino noto per le sue caratteristiche autoctone e per l’utilizzo di vitigni locali tipici della zona. Tra i più importanti, spicca il Magliocco, un vitigno rosso autoctono della Calabria. Anche se Frascineto non è tra le aree vinicole più famose della Calabria, la produzione vinicola locale riflette la tradizione e le peculiarità di questa regione.
Le caratteristiche principali del vino prodotto a Frascineto sono le seguenti:
Vitigno: Il Magliocco è il vitigno predominante. È una varietà antica e autoctona della Calabria, molto diffusa nelle province di Cosenza e Catanzaro. Viene utilizzato per produrre vini rossi di alta qualità, spesso in purezza o insieme ad altre varietà locali.
Colore: Il vino a base di Magliocco è solitamente di un intenso color rubino, che può tendere al granato con l’invecchiamento.
Profumo: Ha un bouquet aromatico complesso, che richiama note di frutti rossi maturi come ciliegie, prugne e more, insieme a sentori speziati come pepe nero, tabacco e, talvolta, una leggera nota erbacea.
Sapore: In bocca, il vino prodotto da Magliocco è corposo, con tannini morbidi ma ben presenti. Ha una buona struttura e persistenza, con una spiccata acidità che bilancia la robustezza del corpo. I sapori richiamano frutti di bosco e spezie, con una leggera mineralità, tipica dei terreni calabresi.
Abbinamenti: Grazie alla sua struttura e complessità, il vino di Magliocco si abbina bene a piatti ricchi e saporiti della cucina calabrese, come carne arrosto, cacciagione, salumi stagionati e formaggi locali. È particolarmente adatto a piatti a base di agnello o maiale, tipici della tradizione locale.
NOTE SUL TERROIR
Frascineto si trova ai piedi del Parco Nazionale del Pollino, un’area caratterizzata da un microclima particolare che favorisce la coltivazione della vite. Il terreno è prevalentemente calcareo e argilloso, con buone escursioni termiche tra il giorno e la notte, fattori che contribuiscono alla concentrazione aromatica dei vini prodotti.
ENOGASTRONOMIA LOCALE ABBINABILE AL MAGLIOCCO
La viticoltura a Frascineto si inserisce in un contesto di tradizioni enogastronomiche radicate, dove la produzione di vino è spesso gestita da piccole aziende a conduzione familiare. Questo consente una particolare attenzione alla qualità e alla tradizione nella produzione vinicola. Non bisogna inoltre dimenticare che un altro vino tipico della zona è il doc Terre di Cosenza DOC, sottozona Pollino.
La gastronomia di Frascineto, un piccolo comune calabrese situato ai piedi del Parco Nazionale del Pollino, è strettamente legata alla tradizione arbëreshe (la comunità albanese che si stabilì in questa zona secoli fa) e alla cucina tipica della Calabria. La cucina locale riflette la semplicità e la genuinità delle materie prime, valorizzando prodotti locali come olio d’oliva, salumi, formaggi, verdure e carni, spesso preparati secondo ricette antiche tramandate di generazione in generazione.
Piatti tipici di Frascineto sono:
Lagane e ciciri: Questo piatto è una delle pietanze più rappresentative della tradizione calabrese e arbëreshe. Le lagane sono un tipo di pasta fresca simile alle tagliatelle ma senza uova, mentre i ciciri sono i ceci. Il piatto viene preparato con una base di ceci cotti lentamente in un sugo leggero a base di aglio, olio e peperoncino, accompagnati dalle lagane. È un piatto semplice ma molto nutriente e saporito.
Fërgesë: Piatto di origine albanese che è stato adattato alla cucina locale. È una sorta di spezzatino a base di carne, peperoni, pomodori e ricotta, il tutto cotto lentamente fino a creare una crema densa e saporita. È una pietanza che si trova spesso nei pranzi tradizionali della comunità arbëreshe di Frascineto.
Salsiccia e soppressata calabrese La salsiccia e la soppressata sono tra i salumi più famosi della Calabria, e a Frascineto non mancano. Vengono prodotti artigianalmente utilizzando carne di maiale, condita con peperoncino, finocchietto selvatico e sale, poi insaccata e lasciata stagionare. Il clima della zona è ideale per la stagionatura dei salumi, che vengono apprezzati per il loro sapore intenso e piccante.
Formaggi locali: Frascineto è famosa anche per la produzione di formaggi tradizionali come il pecorino e la ricotta. Il pecorino calabrese è un formaggio a pasta dura, stagionato, dal sapore forte e deciso. La ricotta, sia fresca che salata, viene utilizzata in vari piatti o consumata da sola.
Minestra arbëreshe (Përshesh) Un altro piatto tradizionale della comunità arbëreshe è il Përshesh, una minestra rustica a base di pane raffermo spezzettato, cotto in un brodo saporito di verdure o carne. Questo piatto povero riflette l’antica tradizione di non sprecare nulla e viene servito soprattutto nei mesi invernali.
Capretto al forno Il capretto è un piatto di carne molto comune nei pranzi festivi e nelle celebrazioni religiose a Frascineto. Viene cotto lentamente al forno con patate, aglio, rosmarino, olio d’oliva e spesso accompagnato da contorni di verdure stagionali.
Pitta (Pite): Questo è un pane rustico, spesso farcito con ingredienti come cipolle, olive, acciughe o salsiccia. Nella versione dolce, può essere farcito con noci, miele e uvetta. La pitta è considerata una delle specialità più versatili e viene preparata in diverse varianti in base alla stagione e agli ingredienti disponibili.
I Dolci tradizionali cui sposare il delizioso vino Magliocco sono:
Kulaç: Questo pane dolce tipico della tradizione arbëreshe viene preparato soprattutto in occasione di feste religiose o eventi speciali. È una sorta di focaccia dolce, morbida, con una consistenza compatta e spesso arricchita da uva passa, anice o semi di finocchio.
Scilatelle di Carnevale: Durante il periodo di Carnevale, a Frascineto si preparano le scilatelle, dolci fritti a base di farina, acqua e zucchero, che vengono poi spolverati con zucchero a velo o immersi nel miele.
Cudduraci: Tipico dolce calabrese che viene preparato durante la Pasqua, simile a una sorta di biscotto dolce a forma di ciambella o altre figure decorative. La particolarità è che viene spesso decorato con uova sode, che simboleggiano la rinascita.
Tra gli altri prodotti locali si possono citare:
Olio extravergine d’oliva: Frascineto è immerso in una zona collinare dove la coltivazione dell’olivo è diffusa, e la produzione di olio extravergine d’oliva di alta qualità è una delle eccellenze locali.
Peperoncino: Come in gran parte della Calabria, anche a Frascineto il peperoncino ha un ruolo centrale nella cucina. Viene utilizzato per insaporire molti piatti, dai primi alle carni, e per preparare condimenti come la famosa ‘nduja calabrese (anche se quest’ultima è più tipica di altre zone della Calabria, come Spilinga).
Nel complesso si possono individuare molte influenze arbëreshe nella cucina di Frascineto. Infatti, la la comunità arbëreshe di Frascineto ha mantenuto vive molte delle tradizioni culinarie albanesi, che si fondono perfettamente con gli ingredienti e le tecniche della cucina calabrese. Le ricette riflettono una cultura contadina, dove i pasti sono preparati con ingredienti semplici e genuini, ma con sapori intensi e appaganti.
In conclusione, la cucina di Frascineto è un vero riflesso della sua storia e del suo territorio: sapori decisi, prodotti locali e influenze culturali che si fondono per creare piatti unici e profondamente legati alla tradizione arbëreshe e calabrese.