La torre di epoca medievale o rinascimentale è una costruzione tipica del paesaggio rurale della Calabria. Fin dal medioevo è legata ai regimi feudali, che si servivano delle torri per ragioni di presidio del territorio, di difesa e di avvistamento, o anche per l’allevamento di colombi o per coordinare l’agricoltura.
Le torri sono spesso integrate nelle chiese, come torre campanaria. In tutti i casi la protezione militare è il primo scopo, a parte in qualche caso persino l’alloggiamento temporaneo o stabile di un piccolo feudatario o di una guarnigione.
Ai predetti scopi se ne aggiunsero di altri, come l’utilizzo militare per le comunicazioni, impiegando per i messaggi piccioni, specchi di riflessione, fuochi e bandiere di segnalazione.
Nella maggior parte dei casi tali torri avevano forma circolare, ma potevano anche essere di forma quadrangolare.
La torre d’avvistamento, anzi, spesso non aveva alcuna funzione difensiva attiva, data la sua inadeguatezza a tale compito, e poteva solamente essere d’aiuto per intimorire il nemico in arrivo, incapace di distinguere, per via della distanza, la reale natura della torre.
Si può citare un autore medievale, Pietro de’ Crescenzi, il quale nel trattato Ruralium Commodorum (libri XII, scritto tra il 1304 ed il 1309) consigliava, per meglio difendere la terra da predoni e briganti, di presidiarla con modeste ma ben distribuite torri.
Anche per motivi di questo ordine, essendo sin dal IX secolo oggetto di incursioni arabe, la Calabria fu rapidamente punteggiata, in gran parte delle estensioni agricole del territorio, di piccole torri provviste, all’ultimo piano, di colombaia.
Proprio questa architettura, essa stessa irregolare ed estremamente variabile a seconda delle caratteristiche dell’ambiente naturale, può definirsi “vernacolare”.
Il loro aspetto comunque non perse mai una primaria funzione intimidatoria.
Se tali strutture potevano rivelarsi inefficaci contro grossi corpi di uomini armati, avevano sicuramente maggiore fortuna,
come rifugio immediato e forte di difesa contro attacchi di predoni, pirati, saraceni, turchi ottomani, briganti o anche piccole bande di saccheggiatori.
Diffuse in tutta la Calabria, se ne trovano alcune di particolare pregio architettonico nel territorio di Briatico, Pizzo, Scilla, Cetraro, Roseto, Corigliano.