Prima di parlare del territorio calabrese, proviamo a porre un quesito su quale sia il più antico borgo d’Italia.
Ebbene, il borgo più antico d’Italia è generalmente considerato Matera, in Basilicata. Matera è famosa per i suoi Sassi, un complesso di abitazioni scavate nella roccia calcarea, che sono abitate sin dall’epoca preistorica. Le prime tracce di insediamenti risalgono infatti a circa 9.000 anni fa, rendendo Matera una delle città più antiche del mondo.
La città ha conservato il suo aspetto originario nei secoli, con una struttura urbanistica unica che include chiese rupestri, abitazioni scavate nel tufo e antichi acquedotti. Matera è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993 e nel 2019 è stata Capitale Europea della Cultura, riconoscendo ulteriormente la sua importanza storica e culturale.
Se consideriamo invece borghi medievali o con una datazione più precisa, ci sono molti altri centri storici in Italia che vantano origini molto antiche, ma Matera è sicuramente tra i più emblematici.
Se, infatti, ci chiediamo quale è il più antico borgo della Calabria, la risposta ci porta indietro nel tempo siano all’epoca degli Achei.
Ma prima e notoriamente, il borgo più antico della Calabria è generalmente considerato Civita, un piccolo paese situato nella provincia di Cosenza, nell’area dell’Altopiano della Sila. Civita, in particolare, è uno dei borghi Arbëreshë (“Albanesi”) della Calabria, fondato da emigranti albanesi nel XV secolo, dopo l’invasione ottomana dei Balcani. Tuttavia, l’insediamento di Civita si è sviluppato su un territorio abitato già dai Greci e Romani, che lo rende uno dei centri con una storia millenaria.
Il paese è noto per la sua architettura tradizionale che riflette le influenze albanesi, con un linguaggio e una cultura distinti che sono ancora presenti tra gli abitanti. Civita è anche famosa per il suo ambiente naturale suggestivo, che include il Parco Nazionale del Pollino, una delle aree più belle e incontaminate d’Italia.
Tuttavia, se ci riferiamo ai borghi più antichi in termini di continuità storica, ci sono altre località che rivendicano origini antiche, come Gerace, anch’essa nella provincia di Reggio Calabria, che risale all’epoca greca, o Bova, che ha radici ancora più antiche, legate ai Greci e a popolazioni anteriori.
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BOVA E GERACE
In sintesi, sebbene Civita sia uno dei borghi più emblematici della Calabria per la sua storia e tradizione arbëreshë, altri borghi come Gerace
o Bova potrebbero essere considerati più antichi, se guardiamo alle radici storiche più profonde risalenti all’epoca greca.
Se parliamo, invece, di borghi della Calabria che risalgono a epoche ancora più antiche rispetto a Bova e Gerace, che sono già di origine greca (e Magna Grecia), uno dei luoghi che rivendica una fondazione ancora precedente, risalente all’epoca achea, è Locri Epizefiri.
Locri (oggi il sito archeologico si trova nella provincia di Reggio Calabria) fu fondata intorno al VII secolo a.C. da coloni achei provenienti dalla Grecia. È una delle città più significative della Magna Grecia e fu un importante centro culturale, politico ed economico dell’antichità.
La città fu fiorente fino all’epoca romana e oggi il suo sito archeologico ospita alcuni dei resti più importanti dell’architettura greca e romana in Italia, come il Teatro di Locri, il Tempio di Marasà (dedicato forse alla dea Afrodite, tutelare dei Locresi), e altre testimonianze di una civiltà antica che ha influenzato fortemente la regione.
In effetti sia Bova che Gerace possono datarsi quasi nello stesso periodo; Bova è una cittadina di origine greca anch’essa, appartenente alla Magna Grecia, sebbene pare abbia origini più remote, che risalgono probabilmente alla popolazione italica pre-greca (i dati non sono certi).
La fondazione greca di Bova è datata intorno al VII secolo a.C., per opera dei coloni Locresi. Gerace ha una storia antica simile, ma anch’essa è principalmente un insediamento greco che sorge su un sito già abitato nell’antichità, sebbene sia oggi più famosa per il suo castello medievale e per la sua architettura normanna.
Al contrario, è del tutto certo che, se ci riferiamo a una località di origine achea (dunque anteriore alle colonie greche successive), Locri Epizefiri è sicuramente la città più antica. Chiaramente, il termine “borgo” in senso moderno non si applica pienamente a questi siti, che sono fondazioni di vere e proprie città-stato (polis) dell’antichità.
LOCRI E ROSARNO
Locri è molto nota come polis achea, ma tra i meno noti altri “borghi antichi” di epoca achea, nella regione calabrese vi erano altri quasi trascurabili insediamenti achei come Kaulonia (oggi Monasterace) e Medma (oggi Rosarno).
Il punto è che, se anche Locri rimane uno dei più significativi in termini di continuità storica e importanza archeologica, Locri Epizefiri non rappresenta probabilmente la fondazione più antica e significativa di origine achea in Calabria.
Per quanto antecedente anche a Bova e Gerace, Locri è preceduta di pochi anni, forse venti o trenta, dalla remota “Kaulon”.
Locri fu fondata intorno al 680 o 673 a.C., da coloni Achei provenienti da Locri in Grecia (la città si chiamava anch’essa Locri, ma per distinguerla dalla madrepatria venne aggiunto “Epizefiri”, che significa “sulle rive del fiume Zefiro”). Locri Epizefiri divenne una delle grandi città della Magna Grecia, e mantenne una notevole prosperità durante il periodo classico. La sua posizione strategica lungo la costa ionica la rese un importante centro commerciale e culturale.
Tuttavia Kaulonia (Kaulon) fu fondata intorno al 700 a.C., anche da coloni Achei, e si trovava nella zona che oggi corrisponde a Monasterace, in provincia di Reggio Calabria. Kaulonia fu a sua volta una delle città-stato della Magna Grecia, e divenne un centro commerciale e culturale di grande importanza, ma non raggiunse mai la potenza o la fama di Locri.
La città fu famosa per il suo tempio di Apollo e per le sue monete, che testimoniano la sua prosperità, ed è coeva a Medma (oggi Rosarno) piccolo centro che venne successivamente distrutto dai Crotoniati nel 510 a.C.
Entrambe le città facevano parte del vasto panorama di colonie greche che si insediarono lungo le coste meridionali dell’Italia, influenzando profondamente la cultura, la politica e l’economia della regione.