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Eventi dell’APS nel sociale

Una delle caratteristiche sociali dell’ultimo decennio è la crescente crisi di identità del mondo educante, chiamato a confrontarsi e talvolta a scontrarsi con forme sempre più raffinate di dominazione digitale, capitanata da un manipolo di soggetti globali.


Anche nell’esperienza quotidiana possiamo trovare segni di questa crisi, quando, per esempio, la scuola addebita alla famiglia la ‘mal-educazione’ delle giovani generazioni, la famiglia di rimando la addebita alla scuola e magari alle Istituzioni, in un rimbalzo di responsabilità che rende difficile trovare un punto fermo e che oscura il problematico contesto mediale entro il quale tutti i soggetti che compongono il mondo educante si trovano ad operare.


Qual è dunque questo contesto? La progressiva riduzione del peso specifico delle relazioni frontali a vantaggio delle relazioni mediate da hardware e software digitali, ha scontornato, o meglio fluidificato, la struttura identitaria della persona e poi delle comunità; mentre la persona si realizza e si educa nella relazione libera, ampia ed in-mediata “io-tu”, nella crescente diffusione di relazione mediate ci si trova ad agire in spazi, tempi e modi ristretti, generati ad immagine, somiglianza e utilità di pochi creatori umani; il tutto peraltro sta mostrando gravi limiti nella costruzione di comunità autenticamente umane, in equilibrio stabile tra diritti e doveri, libertà personali e restrizioni normative, desideri e possibilità, realizzazione di sé e rispetto degli altri, aspirazione alla crescita sociale e liceità dei metodi per conseguirla, empatia e violenza.

Nel mondo educante le risposte al ‘mediale’ sono molteplici, ma polarizzate verso due estremi: da un lato uno scetticismo, più di maniera che critico (“io di queste cose non ne so nulla”), dall’altro l’accettazione della novità come buona-in-sé (“e io che ci posso fare? Così è…); entrambe queste risposte portano ad un problematico astensionismo pedagogico.

La nostra APS, associazione di promozione sociale, sta offrendo, attraverso gli eventi svolti e quelli programmati per il futuro, al mondo educante uno spazio-tempo di confronto, incontro e condivisione di conoscenze, esperienze, buone prassi, finalizzate alla generazione di un comune back-ground per azioni concrete nelle diverse realtà formative, dalla famiglia, alla scuola, alle associazioni, alle istituzioni politiche e sociali, da condividere a livello nazionale.

Essere comunità educante oggi significa anzitutto essere presenti nella vita mediale fin dall’infanzia, che, se non si conosce, rende difficile, se non quasi impossibile educare.

Essere presenti, sapere cosa vedono, sentono, amano non è un’inutile curiosità, ma un bene necessario per la loro crescita equilibrata, che non significa solo bloccarli lontano dai mali più evidenti (adescamenti, violenze, bullismo ecc.), ma renderli testimoni del bene tra di loro, superando la sindrome della pecora nera attraverso alleanze educative tra genitori, insegnanti, istituzioni, figli e coetanei.

In sostanza, i figli hanno bisogno di sentire il mondo educante unito ed alleato nel loro cammino.
L’APS intende offrire anche attraverso eventi di contenuto culturale, segnatamente a chi ha funzioni educative, alcuni contributi di esperti al fine di:

(i) favorire la diffusione, anche attraverso una ricognizione di natura antropologica, della cultura del rispetto, della dignità e della parità di tutti i soggetti sociali, segnatamente quelli in posizione di disagio, socialmente o culturalmente inteso;

(ii) offrire un’attenta analisi delle spinte culturali sotterranee nei confronti di bambini, preadolescenti ed adolescenti, al fine di conoscerle, comprenderle, rimuoverle o limitarne l’azione, ampliando così realmente l’area della libertà di scelta e l’empowerment;

(iii) leggere i fenomeni nel contesto della rivoluzione mediale, giunta nella fase di maturità degli smartphone-tablet (S&T), che «non sono scatole vuote, ma barattoli pieni di contenuti filtrati da un ristretto numero di soggetti globali, i quali finiscono per avere una significativa ed ineludibile influenza massificante sulla percezione di sé, la formazione dell’identità, le relazioni ed i rapporti di collaborazione o di forza»

La nostra APS profonde anche il suo impegno sociale per mezzo della diffusione del sapere, della cultura (laboratori di astronomia per ragazzi) e della scienza (eventi sulla medicina preventiva).

Ma in generale, intendiamo formare, informare ed educare i giovani ai rischi, aumentare la loro consapevolezza sui rischi del web e delle chat. Educare sui danni e la negatività del cyberbullismo e del sexting, da contrastare mediante la gestione della privacy online.

I nostri eventi tenderanno a rivalutare il sapere le la cultura, ma alcuni di essi insegneranno in modo specialistico e focalizzato come riconoscere e gestire l’uso non autorizzato di contenuti digitali personali e, infine, di illustrare gli aspetti legali legati alla loro errata condivisione online.

Nello stesso tempo, intendiamo anche dare un’alternativa alla diseducazione valorizzando, con appositi eventi, l’impegno degli uomini nella ricerca e nel sapere, p.e. nell’astronomia, come controcultura e controcanto alla violenza diffusa nei media digitali.

I giovani possono così conoscere un mondo diverso e “completamente altro” dalle diverse forme di violenza online, dai pericoli dell’utilizzo del web, dalla falsificazione del consenso online, dalla violazione della privacy altrui e dalla menomazione della dignità della riservatezza.

D’altro canto, invece, appositi seminari formativi sono stati dedicati (e lo saranno in futuro) a formare gli adulti, in particolare, ad apprendere i segnali da cogliere per capire se i figli stanno subendo atti di violenza online o se stanno commettendo persino reati. Di cui sono normalmente responsabili anche, e per primi, i genitori (tenuti alla custodia e al controllo dei figli minori).

A questo ultimo rigurado, come promozione sociale della nostra APS, possiamo indirizzare i nostri aderenti e soci sostenitori ad un team di esperti di comunicazione, psicologi, legali ed informatici, capaci di individuare i contenuti lesivi della rete. Sono le perone già comparse come relatori nei nostri seminari ed eventi. Essi potranno aiutare i nostri soci e tutta la popolazione che ha preso parte ai nostri convegni, a ripristinare e ricostruire la loro presenza online (e dei loro figli). I servizi resi da questi esperti saranno in sintesi i seguenti:

  • Dieta digitale (norme per ridurre l’invasività del digitale nelle nostre vite)
  • Reale Vs. Digitale (educazione alla profondità di relazioni personali reali)
  • Netiquette (buona educazione, gentilezza e correttezza nell’uso dei media internet)
  • Attenzione ai pericoli (aggiornamento periodico sui nuovi rischi della rete)
  • Parental control (istruzioni per l’uso, impartite ai genitori in merito ai mezzi elettronici attualmente disponibili, per il controllo dei media digitali usati dai figli).
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Astronomia Cultura

Astrofisica in Calabria: rarissimo quasi-cristallo

Un meteorite è stato trovato e compreso nella sua assoluta rarità da astrofisici calabresi. Un minuscolo meteorite precipitato a 60 Km circa da Catanzaro da una zona interna al sistema solare contiene una rarissima lega metallica anomala composta di Alluminio, Rame, Ferro e Silicio.

Si tratterebbe di un quasicristallo, simile a quello reperito nel meteorite Khatyrka, trovato sull’omonimo fiume nella regione Chukotka, in Russia orientale.

La scoperta  si deve ad un appassionato scienziato locale, che ha trovato il micrometeorite, poco meno che una piccolissima sferula sul monte Gariglione, in Calabria.

Monte Gariglione (CZ)

Il reperto è stato subito spedito per la sua speciale lucentezza all’Università di Bari, che ha accertato l’incredibile materiale in esso contenuto.

Il quasicristallo nel micrometeorite ribattezzato FB-A1 è stato identificato dal Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze.

micrometeorite FB-A1

La microtomografia a raggi X computerizzata (μ-CT) e la Microscopia elettronica a scansione (SEM) con un peculiare spettrometro hanno scoperto all’interno del meteorite un quasicristallo icosaedrico composto, come detto, di alluminio, rame, ferro e silicio.

La particolarità della lega trovata è che il quasicristallo ha una struttura regolare ma non ripetitiva, cioè gli atomi si dispongono secondo un ordine preciso come nei cristalli.

Schema regolare-aperiodico di un quasi-cristallo

Tuttavia, tale ordine varia continuamente, non però come un solido internamente caotico ed irregolare, di qui il nome di “quasi-cristallo”.

ASTROFISICA IN CALABRIA

La scoperta di questa lega anomala in una matrice condritica, insieme alla presenza dei quasicristalli, apre nuovi scenari sulle origini e sulla formazione del Sistema Solare.

Meteoriti (immagine artistica)

La cosa più sorprendente è che nel reperto il quasicristallo è un materiale solido con caratteristiche “impossibili”, che rende il micrometeorite di appena 500 micrometri (classificato con il nome di FB-A1) uno dei meteoriti più rari al mondo. L’impossibilità di questo materiale risiede nel fatto che gli atomi sono disposti con simmetrie ordinate ma non periodiche o ripetitive come in un mosaico, in modelli regolari ma che non si ripetono mai nello stesso modo, diversamente da quello che succede nei cristalli ordinari.

Fotografia cristallografica di un quasicristallo

E questi materiali hanno perciò una tale durezza e bassa conducibilità termica da rendere indistruttibili o quasi i rivestimenti o gli oggetti che vengono con essi realizzati.

Non a caso la scoperta è già rimbalzata sulle riviste scientifiche in tutto il mondo.

Inoltre, la notevole rarità del meteorite è data dal fatto che è il terzo meteorite al mondo con queste caratteristiche di quasicristallo naturale. Il primo invece venne trovato all’interno del già menzionato meteorite Khatyrka nel 2009.

Meteoriti (immagine artistica)

La scoperta è di interesse non solo per le scienze mineralogiche e planetarie ma anche per la fisica e la chimica dello stato solido, perché, soprattutto, dimostra che i quasicristalli possono formarsi spontaneamente in natura e che possono durate per intere ere geologiche, resistendo persino a viaggi interplanetari.