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Il castello calabrese dell’imperatore

Lo storico Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico, conosciuto anche come Castello della Pietra e Castrum Petrae Roseti, è una perla della costa alto-ionica della Calabria.

Un invito ad acquistare una casa vacanza da queste parti, per vivere uno scorcio di paradiso marino ed un’immersione nella storia medievele d’Italia e d’Europa, ma anche per favorire il ripopolamento dei borghi locali ed il rilancio del turismo locale.

Di epoca normanna, il CASTELLO DI ROSETO CAPO SPULICO venne ricostruito sulla base di una precedente fortezza, nel Duecento, su volere di Federico II di Svevia.

Il Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico, è stato restaurato dopo essere stato acquistato da una società con a capo un imprenditore rossanese ed oggi è ancora presente in tutto il suo splendore a guardia di un tratto di costa molto adatto al turismo balneare.

Il Castello di Roseto Capo Spulico, detto Petrae Roseti, è un maestoso esempio di poliarcetica medievale.

E’ costruito su una roccia a picco sullo Ionio, con evidenti funzioni di allerta e prima difesa.

Di fronte, in mare, la roccia che lo ospita è un singolare macigno, da queste parti chiamato fungo del castello o ‘pietra dell’incudine’.

L’attuale fortezza deriva da una precedente struttura del X secolo, un edificio di origine cistercense, opera di San Vitale da Castronuovo.

Sulla c.d. Petrae Roseti (Pietra del Roseto) il Santo avrebbe fondato un monastero.

Sui ruderi dell’edificio sacro poi invece sorse il nuovo castello con funzione solo militare del Castrum Petrae Roseti nel secolo XI ad opera dei Normanni.

S. Benedetto

All’epoca dell’imperatore Federico, inoltre, il complesso segnava il confine tra i possedimenti di Roberto il Guiscardo e il fratello Ruggero II (1105-1154), padre di Costanza d’Altavilla, erede del Regno di Sicilia e madre di Federico II stesso (1194-1250).

Appena prima, nel XIII secolo (1229), il luogo era divenuto sotto i Cavalieri Templari un Tempio dell’Ordine.

Ma è Federico II a confiscarlo ai Cavalieri Templari, per ritorsione alla loro defezione durante la VI crociata in Terra Santa (1228).

Per tale motivo, dopo il breve possesso dei Templari, fu restaurato e riadattato a fortilizio militare.

Federico in persona considerava molto caro il castello, per questo motivo lo menzionò persino nel suo testamento (ve n’è traccia in Monumenta Germaniae Historia). Nelle sue ultime volontà assegnò il territorio al figlio naturale Manfredi e il castello ai figli legittimi.

E’ una curiosità che dai Registri angioini si conosca l’entità della guarnigione assegnata alla fortezza. Nel 1275 essa era composta dal castellano, uno scudiero e da dodici guardie.

Oggi, è un invito al mare e ai borghi locali, ad un turismo elegante e colto. E’ stato ben restaurato e costituisce un perfetto esempio di architettura medievale, federiciana e di derivazione templare e benedettina. 

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Scorci di Borghi Calabresi

SCORCI MEDITERRANEI E VIVERCI

Lo spirito dei borghi calabresi è questo: Accedere con la vista e gli altri sensi a scorci sempre cangianti del Mediterraneo.

Questo post intende far conoscere i Borghi Storici di Calabria attraverso l’aspetto immediatamente visuale del che ci fa conoscere i borghi antichi lungo la penisola, attraverso uno sguardo immediato. Ognuno dei paesi calabresi custodisce tesori artistici e architettonici di grande pregio, sia quelli inseriti nella lista ufficiale dei borghi più belli d’Italia che tutti gli altri centri storici che hanno una certa rilevanza dal punto di vista storico, culturale e turistico, ma nulla è più facilmente accessibile al turista o al visitatore di un panorama. Quindi verranno presentati e brevemente descritti anche borghi poco conosciuti attraverso un semplice immagine o una vista dei lidi.

Discesa lastricata vero il mare (borgo di Scilla)

La vista di ciò che è prospiciente ci accoglie con i colori, profumi e suoni del mare o ci immerge in un suggestivo panorama di monti,

Vista di Capo D’Armi (RC)

colline, valli, laghi della Sila

Zambrone (nei pressi di Tropea)

e centri legati a figure di santi e di remote tradizioni.

Costa Tirrenica

Attraverso la vista della natura della Calabria, si apre un’oasi di ospitalità, silenzio e meditazione.

Lago silano

Un invito al raccoglimento e alla contemplazione in luoghi ideali per una rigenerazione fisica e mentale,

Scilla (Castello Ruffo)

Ogni borgo offre emozioni sempre diverse ma con denominatori comuni:

Duomo di Catanzaro (centro storico)

paesaggi incantevoli, tradizioni secolari, capolavori artistici,

La rocca di Pentedattilo

monumenti archeologici, eccellenze artigianali e piatti tipici.

Picco di Orsomarso

I NOMI DEI BORGHI SONO SPESSO EVOCATIVI

… Scilla, Tropea, San Nicola Arcella, Paola, Cosenza, Siderno, Bova, Africo.

Abbiamo borghi abbarbicati su rilievi granitici come Pentedattilo

Vista di Pentedattilo

o centri abitati, immersi nel blu del mediterraneo, o suggestivi luoghi di contemplazione, con chiese campestri

Statua liminare (lungomare di Reggio)

o eremi scolpiti nel granito.

Chiesa campestre

Alcune volte, i borghi sono case di pietra,

Archi diroccati a S. Giovanni in Fiore

viuzze lastricate, con molte chiese per chilometro quadrato, con una o più diocesi,

Litorale di Roseto C. Spulico

meta di pellegrinaggio.

luoghi dove l’accoglienza è considerata sacra. 

Capo Vaticano

Altre volte sono rinomate località turistiche, con evidenti bellezze naturali

Litorale tirrenico

ed eredità archeologiche, che ne fanno una meta molto ambita e apprezzata.

Galleria (Scilla)

Tutti memoria storica e centro geografico-culturale della Calabria, intrisi di religiosità e cultura,

Catanzaro Lido

avvolti dal mare o dai pini dell’altopiano silano…

Chianalea (Scilla)

Quasi tutti sono una destinazione imperdibile dalla costa orientale al centro della Calabria…

Roseto C. Spulico

Culla di arcaiche tradizioni, paradiso incontaminato di trekking, che offre continuamente nuove prospettive.

Torre tirrenica